Turismo Naturalistico

Il territorio della Provincia di Trapani vanta una grande varietà di paesaggi naturali: isole e coste paradisiache, lagune, boschi, montagne, grotte, laghi e dune di sabbia.
Le possibilità sono tantissime! Volete un po’ di tranquillità davanti ad un mare cristallino ? Vi piace ilbirdwatching ? Il trekking ? Preferite addentrarvi nei sentieri delle riserve, tra il verde della vegetazione e l’azzurro del cielo, o passeggiare tra distese lasciate completamente a se stesse dove domina la vegetazione tipica di un paesaggio chiaramente mediterraneo ? Dovete solo scegliere dove andare: a poca distanza l’una dall’altra troverete le 11 riserve della nostra provincia, ognuna con un paesaggio diverso dall’altro.

Se prendiamo come punto di riferimento il capoluogo, incontriamo prima di tutto le Saline di Trapani e Paceco dove, tra mulini e specchi d’acqua immobili, un’arte antica ha dato inconsapevolmente vita ad un’atmosfera da sogno.
Seguendo il litorale verso sud, si arriva a Marsala dove, come piccoli gioielli, le Isole dello Stagnone sono incastonate in un bel paesaggio lagunare. Prima di arrivare a Mazara, c’è l’area protetta di Capo Feto e, oltre la città, la Riserva Naturale Integrale del Lago Preola e Gorghi Tondi, i piccoli bacini d’origine carsica circondati dalla vegetazione sommersa e ripariale che vi cresce spontaneamente attorno. Ancora più in la, vicino Selinunte, sullo sfondo di un ambiente desertico, la vegetazione palustre arricchisce la Foce del Fiume Belice e le Dune limitrofe.

Nell’entroterra, un po’ più a nord, tra Santa Ninfa e Gibellina, la Riserva Naturale Integrale Grotta di Santa Ninfa copre un’interessante area che merita di essere esplorata sia in superficie, per la folta vegetazione delle distese pianeggianti e dell’altopiano roccioso, sia in profondità dove si aprono i grandi saloni delle grotte sotterranee.

Da Trapani in direzione nord, il territorio di Custonaci ha l’onore di ospitare la Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano, dove sarete circondati da grotte, pareti rocciose e viste mozzafiato sul golfo sottostante.
Poco dopo, tra San Vito e Castellammare, si trova la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, probabilmente la più famosa di tutte, dove potete passeggiare per i sentieri o sostare in una delle tante calette per un tuffo in mare.
Sempre nella stessa direzione, nel territorio di Alcamo, incontriamo la Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo dove potete passeggiare tra la lussureggiante vegetazione e le rovine sopravvissute a memoria di epoche ormai lontane.
E infine, lasciata la costa, vi aspettano la Riserva Marina delle Isole Egadi, con Favignana, Levanzo e Marettimo, e la Riserva Naturale Orientata dell’Isola di Pantelleria, ponte fra l’Italia e l’Africa la cui bellezza difficilmente potrebbe essere sintetizzata in poche righe.

Le aree attrezzate

Per un picnic o una sosta potete approfittare di una di queste aree attrezzate, tutte dotate di tavoli e punti cottura:

• Riserva Naturale Orientata Zingaro – Capreria
• Riserva Naturale Orientata Zingaro – Tonnarella dell’Uzzo
• Comune di Balestrate – Complesso Boscato Alcamo Marina-Balestrate
• Comune di Gibellina – presso Riserva Naturale Integrale Grotta di S. Ninfa – Complesso Boscato Finestrelle
• Comune di Santa Ninfa – Complesso Boscato Sinapa
• Comune di Castellammare del Golfo – Complesso Boscato Inici
• Comune di Custonaci – Complesso Boscato Sparagio
• Comune di Erice – Complesso Boscato Martogna
• Comune di Buseto Polizzolo – Complesso Boscato Scorace
• Comune di Marsala – Complesso Boscato Madonna Ciavolo
• Comune di Castelvetrano – Complesso Boscato “Trinità”
• Comune di Vita – Complesso Boscato Baronia
• Isola di Levanzo – Cala Minnola
• Riserva Naturale Orientata Isola di Pantelleria – Montagna Grande

La Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco si estende nel territorio compreso tra le città di Trapani e Paceco, precisamente dall’area sud del capoluogo fino alla frazione di Salina Grande. Qui, le strutture secolari create per la lavorazione del sale si sono integrate armoniosamente con il paesaggio naturale, dando vita a un ambiente unico e profondamente suggestivo.

Si tratta di uno dei pochi esempi in cui le attività produttive umane non solo non hanno danneggiato l’ambiente originario, ma lo hanno arricchito con un tocco particolare. La bellezza della riserva si manifesta in modo straordinario soprattutto al tramonto: quando il sole cala, ogni vasca riflette tonalità diverse, dal rosa intenso al rosso e al dorato. In quei pochi attimi prima che la luce svanisca, si assiste a uno spettacolo magico, con colori e sfumature che sembrano rincorrersi l’un l’altro.

Istituita nel 1995, la riserva è nata con l’obiettivo di proteggere una delle ultime zone umide rimaste nella Sicilia occidentale. Oggi i suoi 986 ettari, suddivisi tra riserva e pre-riserva, sono affidati alla cura del WWF Italia.

🔗 Per maggiori informazioni, visitate il sito: https://wwfsalineditrapani.it/


Ente gestore

🌿 WWF Italia – O.N.L.U.S.
📍 Indirizzo: Via G. Garibaldi n. 138, C.da Nubia, Paceco (TP)
📞 Tel/Fax: +39 0923 867700


Come arrivare

✈️ In aereo
Aeroporto Trapani/Birgi “Vincenzo Florio”: seguire la SP 21 in direzione Trapani fino al mulino Maria Stella.

🚗 In auto

  • Da Trapani: seguire la SP 21 in direzione Marsala fino al mulino Maria Stella.
  • Da Palermo: percorrere l’A29 Palermo-Mazara in direzione Trapani, seguire le indicazioni per il porto, quindi imboccare la SP 21 fino al mulino Maria Stella.

 

Di fronte alla costa trapanese si estende l’arcipelago delle Egadi, che con i suoi 524 km² costituisce la Riserva Naturale Marina più grande del Mediterraneo. Ne fanno parte tre isole principali—Levanzo, Favignana e Marettimo—e due isolotti disabitati, Formica e Maraone.

Tre isole immerse in un mare dalle sfumature incantevoli, con spiagge e coste frastagliate. Luoghi dove il tempo sembra scorrere in modo diverso, abitati da poche persone e avvolti in un’atmosfera unica. Ma è soprattutto nelle profondità del mare che si cela la vera magia: fissarlo a lungo non basta a smorzare lo stupore del primo sguardo.

L’arcipelago offre una straordinaria varietà di ambienti, modellati dall’azione congiunta di vento, caratteristiche geologiche e condizioni idrodinamiche e morfologiche. Un paradiso per chi ama il mare in superficie e ancor di più per chi desidera esplorarne i segreti sommersi. Piccole insenature dove l’accesso è riservato a pochi e una miriade di grotte, alcune raggiungibili in barca, altre accessibili solo ai sub.

Colori, odori, sapori e suoni che parlano una lingua diversa da quella delle città. Qui il risveglio inizia con una semplice domanda: “Da che parte soffia oggi il vento? Come sarà il mare?”


Marettimo

La più lontana dalla costa, Marettimo è un’isola selvaggia e affascinante. Appena sbarcati, ancora prima di rendervi conto che l’intero paese è raccolto nell’unico punto in cui la montagna si tuffa dolcemente in mare, vi imbatterete nei pescatori. Vi aspettano con le loro barche, pronti a offrirvi un giro dell’isola: un’esperienza imperdibile.

Vi condurranno alla scoperta delle grotte marine, raccontandovi le storie e le peculiarità di ciascuna. Osservate l’acqua: a ogni metro, il mare cambia sfumature, mentre le pareti della montagna precipitano a strapiombo nel blu.

In un solo punto dell’isola l’uomo ha potuto stabilirsi: proprio dove oggi sorge il paese. Il resto è montagna e mare, le due anime dell’isola, da cui deriva il suo nome: Mare-timo.

Forse farete una sosta a Cala Bianca, e sicuramente passerete accanto al Castello di Punta Troia. Gli abitanti vi racconteranno di Marettimo con la semplicità di chi ci vive, e vi chiederanno dove desiderate fermarvi: qui non ci sono spiagge facilmente raggiungibili da terra, solo piccole calette accessibili via mare.

Non aspettatevi discoteche o grandi locali: qui esistono solo pochi bar e ristorantini. Qui si vive di sola natura.


Favignana

La più grande e famosa delle tre isole, Favignana è quella che più si avvicina a una vera e propria cittadina. Conosciuta come “la farfalla sul mare”, è stata per secoli la regina delle tonnare, quando la mattanza del tonno portava fortuna alla famiglia Florio.

L’isola vanta acque cristalline e paesaggi sorprendenti a ogni angolo: Cala Azzurra, Cala Rossa, Cala Rotonda, e innumerevoli insenature senza nome.

Il vostro compito sarà scoprire quale vi piace di più. Potrete scegliere tra spiagge bianche, piccole cale circondate da rocce, scogli da cui i bambini si tuffano con capriole perfette, e fondali mozzafiato, perfetti per gli appassionati di immersioni.


Levanzo

Verde e montuosa, Levanzo è la più piccola delle Egadi, ma vanta una fama mondiale grazie alla Grotta del Genovese, dove si trovano pitture e graffiti risalenti alla fase finale del Paleolitico.

Le visite guidate permettono di ammirare antichissime rappresentazioni di uomini, animali e pesci, databili tra 10.000 e 15.000 anni fa.


Ente Gestore

🏛 Comune di Favignana
📍 Indirizzo: Piazza Europa, Favignana (TP)

Tra Castellammare del Golfo e Trapani si nasconde uno degli angoli più suggestivi della Sicilia: un’oasi da sogno, immersa nel tipico paesaggio mediterraneo, raggiungibile attraverso antichi e stretti sentieri che si snodano tra alberi e arbusti sempreverdi su un suolo roccioso.

Di fronte allo spettacolare scenario dello Zingaro, è impossibile non meravigliarsi a ogni passo: imponenti pareti di roccia calcarea si innalzano sopra una vegetazione rigogliosa, per poi tuffarsi a strapiombo in un mare cristallino. È come se anche loro fossero ammaliate dalla bellezza di queste acque, che sfumano dal turchese al blu profondo e al verde smeraldo.

Qui, il mare è talmente limpido che si possono scorgere i fondali anche a occhio nudo. Le sue onde accarezzano dolcemente le spiagge bianche delle piccole calette, mentre si insinuano nelle grotte sommerse, rivelando e nascondendo un mondo brulicante di pesci e piante marine.

La vegetazione rigogliosa della riserva è diventata rifugio di numerosi uccelli e mammiferi, alcuni dei quali rari. Le insenature disseminate lungo la costa sono mete ambite nei mesi estivi da chi cerca un luogo dove rigenerare corpo e mente in un ambiente incontaminato e protetto.

Questa terra esiste da millenni, difesa e modellata dalle sue rocce aspre e irte, colorata dal verde intenso della flora locale e dall’azzurro profondo del mare. Pastori e agricoltori l’hanno vissuta e lavorata, sfruttandola senza mai distruggerla. Grazie a questo rispetto, oggi i suoi 1.600 ettari di area protetta e 7 km di costa sono un autentico paradiso naturale.


Divertirsi allo Zingaro

🌿 Escursioni e trekking: i lunghi sentieri della riserva sono perfetti per gli amanti della natura e delle passeggiate panoramiche.
🌊 Immersioni e snorkeling: grotte sottomarine e spettacolari fondali offrono un’esperienza unica ai subacquei.
🍽️ Aree picnic: spazi attrezzati per chi desidera trascorrere una giornata all’insegna del relax.
🏛️ Musei: il Museo delle Attività Marinare e quello della Civiltà Contadina raccontano la storia e le antiche tradizioni di questi luoghi.
🦜 Birdwatching: un’attività imperdibile per gli appassionati di avifauna.


Ingresso alla Riserva

Gli ingressi alla riserva sono due:

🔹 A Sud, da Scopello – ingresso principale con strutture ricettive.
📍 Indicazioni: Percorrere l’autostrada A29 Palermo-Mazara fino all’uscita per Castellammare del Golfo, poi seguire la SS 187 in direzione Trapani, fino allo svincolo per Scopello.

🔹 A Nord, da San Vito Lo Capo – ingresso alternativo.
📍 Indicazioni: Raggiungere la SS 187, come sopra indicato, e svoltare allo svincolo per San Vito Lo Capo.

🅿️ In entrambi i casi, è necessario lasciare il proprio mezzo nei parcheggi dedicati e proseguire a piedi.


Tariffe e Orari di Apertura

🎟️ Biglietti d’ingresso:

  • Adulti: €3,00
  • Ragazzi (10-14 anni): €2,00
  • Comitive: €0,50 a persona
  • Bambini sotto i 10 anni: gratuito

🕗 Orari di apertura:

  • Ottobre – Marzo: 8:00 – 16:00
  • Aprile – Settembre: 7:00 – 20:00

🔗 Per maggiori informazioni: www.riservazingaro.it


I percorsi

All’interno della riserva si snodano diversi itinerari escursionistici, alcuni costeggiano il litorale, mentre altri conducono nell’entroterra, tra panorami mozzafiato e scorci di rara bellezza. È possibile scegliere percorsi di varia difficoltà e durata, in base alle proprie esigenze e al livello di esperienza.


I rifugi

🏡 Dove dormire nella riserva
In Contrada Sughero, all’interno della riserva, si trovano rifugi in cui è possibile pernottare previa prenotazione, nel periodo tra ottobre e maggio.

📞 Info e prenotazioni:
🔗 www.riservazingaro.it
📞 Tel: 0924 35108

La Riserva Naturale Orientata del Monte Cofano, situata nel territorio di Custonaci, si estende su 537 ettari, in una posizione geografica unica. Qui, dove i Golfo di Bonagia e il Golfo di Cofano si incontrano, sorge un suggestivo promontorio proteso verso il mare, dominato dal Monte Cofano, che raggiunge i 659 metri di altezza.

Questa riserva merita il suo titolo per il grande valore naturalistico, speleologico, storico, folkloristico e paesaggistico.

Una rigogliosa vegetazione mediterranea interrompe le forme aspre e selvagge dei massicci dolomitici, mentre sulle pendici del monte si aprono numerose grotte, abitate sin dal Paleolitico e oggi teatro del suggestivo Presepe Vivente di Custonaci. Più a valle, le torri di avvistamento raccontano di un’epoca in cui le coste siciliane dovevano essere difese dai pirati, mentre i resti di un’antica tonnara testimoniano l’importanza storica della pesca del tonno in questa zona.

Infine, la bellezza del paesaggio è forse ciò che più emoziona il visitatore: dalla cima del monte, per chi ha la voglia e la pazienza di raggiungerla, il mare si svela in tutta la sua immensità, apparendo ancora più blu in contrasto con il verde della vegetazione che lo incornicia nel golfo.


Le Grotte

Le pareti del Monte Cofano ospitano numerose grotte, di grande interesse geologico e paleontologico. Qui sono stati rinvenuti fossili, utensili e graffiti, prova della presenza umana fin dal Paleolitico Superiore.

Tra tutte, la più celebre è la Grotta di Scurati, situata vicino all’omonima frazione. Ogni anno, questa grotta diventa il palcoscenico del celebre Presepe Vivente, dove la popolazione locale rievoca l’atmosfera della Natività in un’ambientazione unica.


I Sentieri

🥾 Sentiero costiero
Un piacevole sentiero panoramico segue la costa, permettendo una passeggiata rilassante lungo tutto il periplo del promontorio. Il percorso completo richiede circa 2 ore di cammino, ma può essere percorso anche solo in parte.

⛰️ Sentiero per la cima del Monte Cofano
Un sentiero più impegnativo conduce alla cima del monte, regalando un panorama mozzafiato sul Golfo di Cofano. La salita richiede agilità e un buon stato fisico, poiché prevede passaggi tra le rocce. Il percorso può durare circa 3 ore, a seconda del punto di partenza. È sconsigliato nelle ore più calde della stagione estiva.


Ente Gestore

🌿 Azienda Regionale Foreste Demaniali
📍 Indirizzo: Via Libertà 97, Palermo
📞 Tel: 091 7906811 – Fax: 091 7906801


Come Arrivare

🚗 Da Palermo

  • Prendere l’A29 in direzione Trapani.
  • Uscire a Castellammare del Golfo e imboccare la SS 187 in direzione Trapani.
  • Svoltare al bivio per Custonaci e proseguire verso Scurati.

🚗 Da Trapani

  • Percorrere la provinciale Torrebianca/Valderice e imboccare la SS 187 in direzione Trapani.
  • Svoltare al bivio per Custonaci e proseguire verso Scurati.

Un microcosmo sotto il sole..

Suggestiva e sensuale, la Riserva Naturale Orientata dello Stagnone si estende, entro il territorio di Marsala, per un lungo tratto che va da capo Lylibeo a San Teodoro.

Stiamo parlando di un luogo molto speciale: dal punto di vista zoologico, esso rappresenta un laboratorio naturale in cui nuovi organismi si formano e si evolvono prima di confrontarsi con il mare aperto. Unico ambiente europeo ad avere tale privilegio, merita per questo un rispetto particolare.

Il nome della Riserva si riferisce al fatto che l’ampio tratto di mare interessato è separato dal resto del Mediterraneo grazie ad un grande frangiflutti naturale, l’Isola Grande, che rende le sue acque placide e tranquille.

All’interno della laguna è presente un piccolo arcipelago di isolette: isola Grande, Mothia, S. Maria e il piccolo scoglio di Schola, così chiamata per la convinzione popolare che in epoca romana vi fosse una scuola di retorica.

Il mare qui si mantiene molto basso tanto che è possibile percorrerlo per lunghi tratti senza che il suo livello superi l’altezza delle ginocchia. Nei suoi punti più profondi l’acqua raggiunge i 3 m. ma da S. Teodoro è anche possibile raggiungere l’Isola Lunga a piedi e fino a qualche decennio fa carretti e cavalli si immergevano in acqua per arrivare fino a Mothia.

D’estate è facile vedervi qualcuno in windserf o in canoa, proprio per il fatto che le acque basse e tranquille garantiscono la totale sicurezza anche per i principianti. C’è anche chi vi fa il bagno: questo specchio d’acqua, dall’elevata salinità, d’estate si fa piacevolmente calda, con temperature insolite per altre zone del territorio.

Vi basterà guardare lo Stagnone dalla riva per innamorarvene: la strada corre proprio accanto all’acqua ed una passeggiata in bicicletta, o se preferite in auto, vi permetterà di osservare le isole, tutte in bella mostra l’una accanto all’altra, l’acqua bassa e tranquilla, i ciuffi di vegetazione spontanea che crescono qua e là e, infine, le saline con i loro mulini a vento.
La Riserva dello Stagnone è infatti un meraviglioso connubio di natura, storia e azione umana che si sono fusi insieme creando un paesaggio unico e mozzafiato.

L’isola di Mothia custodisce numerosi reperti archeologici di quell’epoca in cui la sua posizione del Mediterraneo ne aveva fatto un importante scalo commerciale fenicio tanto da nuocere a Dionisio di Siracusa che la distrusse nel 397 a.C.

Le saline sono una delle più antiche e più produttive attività di questa  zona a cui la natura ha donato un clima perfetto per raccogliere dalle sue acqua il sale, farlo asciugare con il calore del sole e con la forza del vento, cosicché ai passanti sia data l’opportunità di godere dello spettacolo di quelle enormi montagne bianche dietro cui va a dormire il sole mentre, appena più in là, fanno capolino le sagome delle piccole isole.

Per raggiungere Mothia vi è un apposito servizio più volte al giorno che parte dall’apposito imbarcadero in C/da Spagnola a Marsala.

Ente Gestore
Provincia Regionale di Trapani
Via Vito Carrera 23
Tel: 0923 873678

FLORA & FAUNA

Flora
La vegetazione spontanea che arricchisce la riserva è piuttosto varia e deve la sua sopravvivenza al moto delle maree grazie al quale sono affievoliti gli effetti della scarsa profondità e delle alte temperature estive che, di per sé, renderebbero impossibile ogni forma di vita animale o vegetale.
La sua tutela è di notevole importanza perché si inserisce in un progetto più ampio di salvaguardia di tutto il triangolo fra Trapani, le Egadi e Capo Feto, ovvero la fascia marina in cui è presente la Posedonia oceanica, una palmetta sottomarina che vive solo in acque estremamente pulite. In alcuni tratti, essa forma dei piccoli atolli che ospitano numerose altre popolazioni animali e vegetali. Altre specie di Posedonia si trovano solo in Australia.

Lo Stagnone inoltre possiede una rara particolarità: nelle sue acque stranamente riescono a convivere specie che fuori da qui sarebbero incompatibili, che lotterebbero l’una con l’altra per la sopravvivenza o che semplicemente appartengono a ecosistemi differenti.

Le zone con una maggiore salinità ospitano la Suaeda maritima, la Salicornia, la Salsola soda, il Limonio delle saline: tutte specie alofile, capaci grazie a meccanismi fisiologici molto specializzati, di resistere ad elevate concentrazioni di sale. Su accumuli di Posidonia depositati dal mare lungo le coste si può rinvenire la Calendula maritima, piantina erbacea con capolini gialli presente esclusivamente nella Sicilia occidentale.

Dove l’acqua salmastra fa sentire meno i suoi effetti si sviluppano il Giunco e l’Inula.
Nelle zone più interne delle isole si sviluppa la macchia mediterranea con specie termofile quali il Lentisco, la Palma nana, il Cisto rosso, l’Asparago pungente. Sull’Isola Grande e su quella di S. Maria sono stati impiantati alcuni decenni or sono boschetti di Pino d’Aleppo.

A Mozia viene ancora coltivata la vite, e sulla piccolissima Schola è frequente la Ferula, un’alta pianta erbacea con foglie piumose e grossi fiori gialli.

Fauna
Quando gli uccelli migratori tornano dall’Africa verso l’Europa approfittano dell’ambiente umido, e quindi ricco di cibo, dello Stagnone per rinfrancarsi un po’.

Gli uccelli – La riserva dello Stagnone e quella delle saline di Trapani e Paceco sono ormai rimaste tra le poche oasi di benessere che si incontrano sul cammino dei Corrieri grandi e piccoli, del Fratino che nasconde le uova fra le foglie di Posidonia, del Cavaliere d’Italia e delle Avocette che qui si riproducono.

Già da luglio lo Stagnone ospita i migratori autunnali: i Chiurli dal becco ricurvo e i Mignattai con il loro piumaggio scuro. Poi con il freddo arrivano stormi di Anatre con il Falco di palude che li attende in agguato, Moriglioni, Alzavole, Folaghe, Germani reali, Codoni e Marzaiole.

Splendida è l’immagine degli Aironi, superbi ed alteri, intenti a cercare del cibo tra le vasche delle saline. Non sarà difficile per voi scorgervi gli Aironi cenerini, le candide Garzette, i Cormorani, le eleganti Spatole che lasceranno lo Stagnone solo in primavera e perfino i Martin Pescatore che quando aprono le ali mostrano tutta la bellezza della livrea celeste.
Non mancano nemmeno i Gheppi, famosi per i loro voli in picchiata sulle prede, e il Falco Pescatore, abilissimo nei tuffi in acqua. Gli ambienti litoranei salmastri consentono infine la sopravvivenza di una piccola farfalla, la Licena fenicia.

I pesci – La fauna ittica dello Stagnone è diversa a seconda della zona presa in considerazione.
In particolare distinguiamo due aree: la prima, a sud, ha maggiori possibilità di comunicazione con il mare aperto mentre la seconda, a nord, ospita forme di vita più strettamente legate ad ambienti lagunari.
E’ per questo che nella prima vivono Saraghi, Orate e Triglie e nella seconda solo pesci più piccoli con ciclo di vita breve.

Nella provincia di Trapani, esiste un’isola più protesa verso l’Africa che verso la Sicilia: un paradiso di colori, profumi e sapori, caratterizzato da paesaggi aspri e selvaggi, proprio per questo affascinanti.

Ciò che colpisce subito è il forte contrasto cromatico, che riflette anche la diversità delle sue atmosfere:
🌿 Il verde intenso delle vallate e dei vigneti.
🌊 Il blu limpido del mare.
🖤 L’antracite scura delle colate laviche.
🍇 L’oro brillante dei grappoli di zibibbo.
🏡 Il bianco abbagliante dei dammusi, le tipiche abitazioni pantesche.
🌞 Il tutto avvolto dal cielo azzurro sconfinato.

L’isola è un mosaico naturale e culturale, dove ogni angolo cela una meraviglia:

  • Le calette, perfette per i bagnanti.
  • I getti di vapore e le sorgenti termali, segno della sua origine vulcanica.
  • Lo Specchio di Venere, un lago dal nome evocativo, famoso per i suoi fanghi sulfurei.
  • Le coltivazioni di vite, che gli abitanti hanno sempre preferito alla pesca.
  • I dammusi, costruzioni di origine araba con tetto a cupola e pareti spesse, ideate per proteggersi dal calore del sole.

Un’isola tra storia e natura

Il centro abitato, dove si arriva via mare o in aereo, ha purtroppo perso parte del suo fascino originale a causa dei bombardamenti dell’ultima guerra. Tuttavia, basta percorrere pochi chilometri per ritrovarsi in un mondo completamente diverso, lontano dal tempo e dalla frenesia della vita moderna.

La riserva naturale si estende dal centro dell’isola, dominato dalla Montagna Grande, fino alla costa. Il rilievo principale è circondato da una serie di alture vulcaniche più piccole, chiamate “cuddie”. A loro dobbiamo l’esistenza stessa di Pantelleria: la sovrapposizione di colate laviche, risalenti a epoche diverse, ha dato vita a un paesaggio unico.

La parte settentrionale, formata da un’attività vulcanica più recente, è caratterizzata da pendii dolci e uniformi, interrotti solo da qualche cono lavico. Qui si trova anche lo Specchio di Venere, una vera e propria beauty farm naturale, con fanghi termali e sorgenti sulfuree, ideali per rigenerarsi e godere delle proprietà benefiche della natura.


Un’isola ricca di storia e cultura

Le cose da vedere, provare e assaporare a Pantelleria sono infinite, così come gli scorci mozzafiato che ognuno può eleggere a “il più bello”.

Come in molti angoli della Sicilia, la storia ha lasciato tracce indelebili. L’isola è stata crocevia di molte civiltà, e ancora oggi ne rimangono i segni:

  • I sepolcri neolitici, eredità di un popolo venuto dalla Tunisia.
  • I nomi delle contrade, che risuonano di echi arabi.
  • La Balata dei Turchi, memoria di pirati sconfitti.
  • E molto altro ancora…

📍 Pantelleria è un’isola lontana dal resto del mondo, ma vicinissima al cuore di chi la visita.


Ente Gestore

🌿 Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana
📍 Distaccamento Forestale C.da Sibà – Pantelleria
📞 Tel: 0923 916524

La Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo si estende sulla sommità del Monte Bonifato, coprendo un’area di 314 ettari caratterizzata da una fitta vegetazione.

Nel XIX secolo, questa zona era ricoperta da un bosco di latifoglie, poi scomparso a causa dello sfruttamento umano indiscriminato. A partire dagli inizi del Novecento, si è avviato un lungo processo di rimboschimento, protrattosi per circa 60 anni, che ha dato vita al bosco attuale.

Uno degli aspetti più interessanti è che, accanto alla vegetazione artificialmente impiantata, si sono spontaneamente sviluppate specie autoctone di latifoglie, testimoni della vegetazione originaria del monte. Questo processo ha creato un ecosistema ancora in fase di assestamento, che si sta gradualmente avvicinando a un equilibrio naturale.


Il Castello di Ventimiglia

Tra gli alberi della riserva si nascondono i ruderi di un antico borgo medievale, creando un’atmosfera suggestiva. La cima del monte, ricca d’acqua e strategicamente posizionata per controllare il Golfo di Castellammare, è stata abitata sin dall’antichità. Qui si insediarono gli Elimi, dopo aver conquistato Segesta.

Oggi, il verde intenso si mescola armoniosamente con i resti della cinta muraria medievale, le antiche abitazioni, le cisterne per l’acqua e il Castello di origine araba, restaurato nel 1397 da Enrico di Ventimiglia.

Delle quattro torri che un tempo proteggevano il castello, la meglio conservata è la torre nord-occidentale, alta 19 metrie strutturata su tre livelli, con una volta a botte. Sempre sul versante nord, si possono osservare gli stipiti della Porta della Regina, uno degli accessi principali all’antico abitato.


La Funtanazza

Al di fuori della cinta muraria, si trova “La Funtanazza”, un antico serbatoio medievale che raccoglieva l’acqua di una sorgente sovrastante.
Grazie a una tecnica architettonica avanzata per l’epoca, la struttura era coperta da una volta ogivale, sostenuta da quattro archi.


Itinerari nella Riserva

🏺 Sentiero Archeologico

📏 Lunghezza: varia
Tempo di percorrenza: variabile
⚠️ Difficoltà: media

Il sentiero attraversa i ruderi medievali di Bunifat, sulla cima del Monte Bonifato. Lungo il percorso si incontrano:

  • La Funtanazza, antico serbatoio idrico.
  • La Porta della Regina, il principale accesso all’abitato.
  • Le antiche abitazioni e cisterne medievali (XII-XIII secolo).
  • Le torri di difesa sui versanti Est e Sud-Ovest.
  • Il possente muro di cinta, largo circa 2 metri.
  • Le neviere, un tempo utilizzate anche come riserve idriche.
  • Il Castello di Ventimiglia, con la sua torre principale ancora ben conservata.

🌸 Sentiero delle Orchidee

📏 Lunghezza: 850 metri
Tempo di percorrenza: 1 ora
⚠️ Difficoltà: bassa

Questo sentiero si sviluppa lungo il versante Ovest, tra pini domestici, pini d’Aleppo, cipressi e frassini, da cui un tempo si estraeva la manna.

La scarsa densità degli alberi consente una maggiore insolazione del suolo, favorendo la crescita di una vegetazione variegata, tra cui:

  • Ogliastro, utilizzato per la creazione di ceste intrecciate.
  • Prugnolo, noto per le sue proprietà medicinali.
  • Pungitopo, le cui radici vengono impiegate in infusi e distillati.

📌 Il sentiero ospita ben 28 specie di orchidee, che fioriscono tra agosto e ottobre.


🌿 Sentiero San Nicola

📏 Lunghezza: 1800 metri
Tempo di percorrenza: 2 ore e mezza
⚠️ Difficoltà: media

Questo sentiero offre una spettacolare vista panoramica sulla Sicilia interna. Lungo il percorso si trovano:

  • Alberi di Giuda, lentisco e terebinto, da cui si estrae la resina nota come mastice di Chio.
  • Gariga mediterranea, con palme nane, ferule e capperi.
  • Ginestre, il cui colore giallo intenso spicca tra il verde.
  • Piante aromatiche come origano, menta selvatica e assenzio.

A un’altitudine superiore ai 500 metri, la vegetazione cambia: compaiono euforbia arborescente e acanto, tipiche di questa fascia altimetrica.


Servizi della Riserva

  • Area attrezzata con barbecue e tavoli in pietra.
  • Percorsi acrobatici forestali.
  • Ostello e punto ristoro.

 

Centro di Educazione Ambientale (CEA) – Vivilbosco

L’ATI Vivilbosco, in collaborazione con il CEA Sicilia, è impegnata nella valorizzazione della RNO Bosco d’Alcamoattraverso un ricco programma di attività:

  • Laboratori didattici su biologia, geologia, botanica e zoologia.
  • Campi scuola residenziali, con esperienze educative nella natura.
  • Escursioni, trekking e birdwatching, guidati da esperti.
  • Progetti di ricerca su flora, fauna e archeologia della zona.
  • Biblioteca specializzata in tematiche ambientali.

📞 Per maggiori informazioni:
🔗 Sito web: www.boscoalcamo.it
📧 Email: info@boscoalcamo.it
📍 Indirizzo: Via per Monte Bonifato/Funtanazza
📞 Tel: 328 9890361 | 0924 202626
📠 Fax: 0924 202625

🗺 Coordinate GPS:
📍 37°57’33” N – 12°57’38” E

Sabbia, dune che cambiano disposizione con il vento e colori ambrati da spazio desertico: sembra di essere in Africa e invece siamo in Sicilia, nella Riserva Naturale Orientata che interessa la parte terminale del fiume Belice e le dune limitrofe.
Si tratta di un paesaggio ormai raro in Sicilia che copre 4 km di zona costiera fra Marinella di Selinunte e il promontorio di Porto Palo: un’area che si estende per 241 ettari, di cui 129 di riserva vera e propria separata dai restanti 112 ettari di pre-riserva grazie ad una linea ferrata in disuso.
La parte più interna, dove si trovano le dune, è piuttosto arida mentre la riva del fiume rende la zona che la circonda più umida, con forti escursioni termiche fra giorno e notte, soggetta talvolta a inondazioni marine.

Nella parte più a sud della provincia di Trapani, a ovest di Mazara del Vallo, si trova una delle ultime zone umidesopravvissute in Sicilia. Un luogo di importanza comunitaria, riconosciuto per il suo valore ecologico e sottoposto a protezione speciale.

L’Area Protetta di Capo Feto si estende su circa 453 ettari, caratterizzati da dune sabbiose e piccoli specchi d’acqua. Si tratta di un’ampia depressione, separata dal mare da un cordone sabbioso, che cambia il suo aspetto con le stagioni:

  • In inverno, è quasi interamente sommersa dall’acqua.
  • In estate, appare più secca e arida.

Tra il 1999 e il 2002, le paludi di Capo Feto sono state oggetto di un progetto europeo Life – Natura, volto alla reintroduzione di specie scomparse nei loro areali storici.

Purtroppo, prima di questi interventi, l’area aveva sofferto a causa di sfruttamenti indiscriminati da parte dell’uomo, che ne stavano mettendo a rischio l’equilibrio ecologico e la sopravvivenza.


Un tesoro archeologico sommerso

Nel 2006, l’area è stata interessata da una campagna di scavi archeologici subacquei, che ha portato alla luce relitti di imbarcazioni risalenti probabilmente al IV-III secolo a.C.. Questi reperti rappresentano una preziosa testimonianza storica delle rotte commerciali e della navigazione nell’antichità.

Per trovare un tesoro, bisogna cercarlo. E se vuoi scoprire la Riserva Naturale Integrale del Lago Preola e Gorghi Tondi, devi avvicinarti.

Quando meno te lo aspetti, immersa in una vallata nascosta agli occhi indiscreti, ecco che appare: una serie di piccoli laghi, distribuiti su 335 ettari di territorio che, partendo da Mazara del Vallo, si estende verso Torretta Granitola, correndo parallelamente alla costa per circa 1 km.

Provenendo da Mazara del Vallo, il primo specchio d’acqua che incontrerai è il Lago Murana, purtroppo asciutto da tempo. Solo dopo, potrai ammirare il Lago Preola, il più grande, seguito dai tre Gorghi (Alto, Medio e Basso), caratterizzati da una forma circolare e circondati da una fitta vegetazione palustre tipica degli stagni costieri mediterranei, dalle acque debolmente salmastre.

Sul versante meridionale, l’area è dominata da costoni calcarei, in parte ricoperti da macchia mediterranea. Questa depressione è di origine carsica, modellata dall’azione dell’acqua nel tempo, che ha eroso il terreno gessoso fino a creare questi specchi d’acqua naturali, oggi preziosi habitat per numerose specie animali e vegetali.


Sentieri e Percorsi Naturalistici

La riserva è visitabile tutto l’anno, previa prenotazione, ma la primavera è senza dubbio il momento migliore per ammirarla in tutta la sua bellezza. È allora che la natura si risveglia dopo l’inverno e gli uccelli solcano il cielo, creando un’atmosfera magica.

Il WWF, ente gestore della riserva, ha realizzato un Centro Visitatori con un’aula didattica multimediale e due sentieri attrezzati con osservatori sul Lago Preola e sul Gorgo Basso.

🔹 Osservatorio sul Gorgo Basso

  • Accessibile anche a persone diversamente abili.
  • Raggiungibile con un sentiero di 180 metri immerso nella macchia mediterranea.

🔹 Osservatorio sul Lago Preola

  • Permette di osservare numerose specie di avifauna acquatica, soprattutto in primavera, quando gli uccelli nidificano tra i canneti che circondano il lago.

📍 Sentiero principale
Il percorso inizia nel punto in cui la Strada Provinciale Gorghi Tondi attraversa, tramite un terrapieno, i tre laghetti carsici. È proprio da questi specchi d’acqua che la strada prende il nome.


Ente Gestore

🌿 WWF Italia
📍 Indirizzo: Via Maccagnone 2/B, Mazara del Vallo
📞 Tel: 0923 934055
🔗 Sito web: www.wwflagopreola.it


Come Arrivare

🚗 In auto

🔹 Da Palermo (A29 Palermo-Mazara del Vallo)

  • Uscire allo svincolo per Campobello di Mazara.
  • Percorrere la SS 115 in direzione Trapani fino al Km 57.
  • Immettersi sulla Strada Provinciale n.85 e seguire le indicazioni.

🔹 Da Mazara del Vallo

  • Alla fine di Via Castelvetrano, imboccare la SS 115 in direzione Campobello di Mazara.
  • Prima del viadotto autostradale, imboccare la Strada Provinciale n.85 e seguire le indicazioni per la riserva.

Nel cuore della Sicilia occidentale, tra i comuni di Santa Ninfa e Gibellina, si estende un paesaggio unico e affascinante, modellato nel corso di millenni dall’acqua e dal tempo.

Alte e bianche rocce, segnate da profonde scanalature perpendicolari, emergono tra il verde della valle, adornata dalle tipiche colture di questa terra. Sono i karren, solchi scolpiti dalla lenta azione della pioggia. Il paesaggio è dominato da un altopiano carsico e gessoso, caratterizzato da doline, valli cieche e un intricato sistema sotterraneo di grotte.

Nella zona di pre-riserva, che si estende per circa 150 ettari, scorre il torrente Biviere. Questo piccolo corso d’acqua nasce sulla cima dell’altopiano, a 663 metri sul livello del mare, per poi scendere a valle e scomparire improvvisamente nel sottosuolo. Il suo percorso continua nella misteriosa Grotta di Santa Ninfa, un mondo nascosto dove l’acqua ha modellato il calcare creando scenari spettacolari.


La Grotta di Santa Ninfa

Questa grotta rappresenta il cuore della riserva naturale. Si sviluppa per circa 1.400 metri e si divide in due zone:

  • Un livello superiore, ormai asciutto.
  • Un livello inferiore, ancora attivo, dove l’acqua è la protagonista.

Nel corso dei millenni, la natura ha creato vere e proprie opere d’arte minerali:

  • Cortine e stalattiti dalle forme eleganti.
  • Infiorescenze minerali, delicate e spettacolari.
  • “Perle di grotta”, piccole sfere di calcite, rare e bellissime.
  • Gocce d’acqua sospese nel tempo, indecise tra l’evaporare o trasformarsi in sculture eterne.

Grazie al suo valore speleologico e geomorfologico, la Grotta di Santa Ninfa è considerata una delle cavità più importanti della Sicilia.


Monte Finestrelle e la necropoli paleocristiana

L’area della riserva è dominata dal Monte Finestrelle, dove nasce il Biviere. Sulle sue pendici si trova una necropoli paleocristiana, risalente al periodo in cui la zona era abitata dagli Elimi. Sul versante meridionale, si possono osservare numerose tombe scavate nella roccia, caratterizzate da piccole aperture simili a “finestrelle”, da cui prende il nome il monte.


Visite alla Riserva

🌿 La riserva è visitabile tutto l’anno, in qualsiasi giorno, previa prenotazione.

🌍 Legambiente organizza visite guidate gratuite, offrendo un’esperienza immersiva nella natura e nella storia di questo territorio.

📍 Cosa visitare nei dintorni:

  • Museo Agroforestale: dedicato alla cultura contadina siciliana.
  • Bosco delle Finestrelle: area attrezzata per pic-nic e momenti di relax.

Ente Gestore

🌱 Legambiente – Comitato Regionale Siciliano
📍 Indirizzo: Via Sant’Anna 101, 91029 Santa Ninfa
📞 Tel/Fax: 0924 62376

🏛 Sede Legambiente Palermo
📍 Indirizzo: Via Agrigento 67, 90141 Palermo
📞 Tel: 091 301663
📠 Fax: 091 6264139
🔗 Sito web: www.legambiente.sicilia.it


Come Arrivare

🚗 In auto

  • Prendere l’autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo.
  • Uscire allo svincolo per Salemi.
  • Proseguire lungo la SS 188 in direzione Santa Ninfa.

Approfondimenti