La Fauna dello Zingaro
La riserva pullula di vita: prospera grazie ai suoi piccoli abitanti e permette a loro stessi di vivere.
Durante una tranquilla passeggiata, potrebbe capitarvi di incontrarne qualcuno.
L’ambiente della riserva infatti, con le sue pareti rocciose, le praterie, gli alberi, gli arbusti e una gran quantità di piante di ogni tipo, è il luogo ideale per molti animali che qui trovano cibo e protezione.
Insieme a numerosi esemplari della fauna tipica del luogo, la riserva ha il vanto e l’onere di ospitare alcune specie a rischio di estinzione, a cui questo angolo inviolato di Sicilia permette ancora di sopravvivere.
Gli uccelli - Stabilmente nidificano all’interno della riserva circa 40 specie diversi di uccelli, senza contare quelle che lo attraversano nel corso delle loro migrazioni.
Grande vanto della riserva è l’Aquila del Bonelli, la cui protezione è stata tra i principali motivi che hanno influito sull’istituzione stessa della riserva.
La progressiva scomparsa del suo habitat naturale e la sempre più scarsa presenza di cibo ne hanno infatti messo in serio pericolo l’esistenza.
Ma l’aquila del Bonelli ha trovato qui tutto ciò di cui ha bisogno: nidifica stabilmente nelle zone più alte della riserva, sui dirupi e sulle pareti rocciose, e
soprattutto ha a disposizione il suo cibo preferito, il Coniglio selvatico di cui la riserva abbonda. Anche la Coturnice di Sicilia gode qui delle condizioni ideali per la sua sopravvivenza, mentre le attività venatorie e i cambiamenti ambientali ne stanno mettendo a rischio l’esistenza un po’ dappertutto.
E’ un fasianide endemico della Sicilia, di piccole dimensioni, riconoscibile per il collare nero che la distingue dalla specie continentale. Vive nelle zone più nascoste, fra rocce scoscese e boscaglia.
Passeggiando per i sentieri della riserva è possibile, senza molte difficoltà, veder volare il Gheppio, quel piccolo rapace dalle ali appuntite e la coda stretta, il Falco Pellegrino che scende in picchiata sulla preda e i Rondoni dalle grandi ali, abilissimi in volo ma incapaci di posarsi a terra, o ancora gli acrobatici voli nuziali del Corvo Imperiale e della Poiana.
Tutto questo mentre lo Scricciolo ci allieta con il suo canto energico e vivace o mentre l’Usignolo ci stupisce per la complessa melodia di cui solo lui è capace.
E poggiato su un ramo potremo riconoscere il caratteristico piumaggio blu del Passero Solitario o lo Zigolo, piccolo passeriforme dal becco sottile.
E poi ancora sentire muoversi intorno a noi cornacchie, gazze, gabbiani e colombi selvatici.
Durante la notte vigilano sullo Zingaro l’Allocco, con i grandi occhi neri e il piumaggio morbido, e la Civetta, con il suo piumaggio bruno-bianco e la caratteristica testa grande e appiattita.
Nelle zone più aperte è facile trovare il Saltimpalo, piccolo passeriforme anch’esso drasticamente ridottosi a seguito dello stravolgimento del suo habitat naturale, il Cardellino, specie protetta dal canto gradevole e dal piumaggio allegro, il Culbianco, insettivoro dalla livrea variabile a seconda della stagione e del sesso, le Monachelle, piccoli passeriformi dal colore fulvo.
Nelle aree arbustive è stanziale il piccolo Occhiocotto, un elegante insettivoro dal piumaggio grigio e la testa nera che si riconosce facilmente per il cerchio rosso intorno all’occhio.
I mammiferi - Se mentre percorrete i sentieri meno frequentati dello Zingaro vi capita di trovare degli aculei, sappiate che essi appartengono ad uno dei tanti Istrici che popolano la riserva: animale solitario e tranquillo, ama soprattutto gli angoli più silenziosi e cespugliosi.
Altri abitanti della riserva sono la Volpe e la Donnola, specializzata nella caccia a piccoli mammiferi e roditori.
Il ruolo di questi predatori è fondamentale per l’equilibrio della riserva: come del resto accade in natura, l’eccessiva riproduzione di alcune specie, specialmente del coniglio e dei serpenti, è frenata dalla corretta realizzazione della ben nota catena alimentare.
I rettili
- Tra tutti spicca la Lucertola siciliana, una specie esclusiva dell'Isola, lunga circa 7 cm, dalla testa grande. Si riconosce per il dorso verde con striature laterali più chiare. Vive generalmente su un suolo erboso e non ha l’abitudine di arrampicarsi sui pendii, che sono invece prediletti dal Geco e dall’Emidattilo.
I numerosi cuscinetti che il Geco ha sotto le zampe gli permettono di arrampicarsi facilmente dovunque, portandosi anche a testa in giù. Molto simile alla lucertola, se ne distingue per il corpo più pieno e il colore più scuro.
Il Gongolo ocellato è un piccolo sauro insettivoro che si presenta con un corpo molto allungato da cui la testa si distingue a malapena.
Il suo nome è dovuto alla bordura scura che circonda gli occhi.
Gli anfibi Nell’ambiente umido dei piccole rivoli superficiali, vivono il raro granchio di fiume e il discoglosso dipinto.
Il Granchio di Fiume è molto meno conosciuto rispetto al suo corrispondente marino, anche perché sta diventando sempre più raro a causa dell’inquinamento e della progressiva scomparsa dei piccoli corsi d’acqua in cui vive. E’ un crostaceo di notevoli dimensioni, con possenti chele e occhi grandi.
Il Discolosso dipinto non si trova in nessun altra parte d’Italia.
Simile ad una rana, ha una lunghezza media di 5 cm e una lingua arrotondata a margine libero posteriormente da cui ha tratto il nome.
Fa parte delle specie che richiedono una protezione rigorosa, elencate nella Direttiva Europea 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali.
In fondo al mar - Lo sguardo rimane incantato davanti un’acqua che non nasconde ma che si lascia attraversare dai riflessi del sole per poi svelare tutti i segreti del mare di Sicilia. E così si perde, in questo fondale intricato, tra anemoni, madrepore e spugne alla ricerca dei pesci coloratissimi, delle piccole formazioni di corallo rosso e delle mille, piccole altre indescrivibili meraviglie.
Per ulteriori informazioni:
www.riservazingaro.it
www.regione.sicilia.it/agricolturaeforeste/azforeste/Riserve/
|