La Flora delle Isole dello Stagnone
La vegetazione spontanea che arricchisce e decora la riserva è piuttosto varia e deve la sua sopravvivenza al moto delle maree grazie al quale sono affievoliti gli effetti della scarsa profondità e delle alte temperature estive che, di per sé, renderebbero impossibile ogni forma di vita animale o vegetale.
La sua tutela è di notevole importanza perché si inserisce in un progetto più ampio di salvaguardia di tutto il triangolo fra Trapani, le Egadi e Capo Feto, ovvero la fascia marina in cui è presente la Posedonia oceanica, una palmetta sottomarina che vive solo in acque estremamente pulite. In alcuni tratti, essa forma dei piccoli atolli che ospitano numerose altre popolazioni animali e vegetali. Altre specie di Posedonia si trovano solo in Australia.
Lo Stagnone inoltre possiede una rara particolarità: nelle sue acque stranamente riescono a convivere specie che fuori da qui sarebbero incompatibili, che lotterebbero l’una con l’altra per la sopravvivenza o che semplicemente appartengono a ecosistemi differenti.
Le zone con una maggiore salinità ospitano la Suaeda maritima, la Salicornia, la Salsola soda, il Limonio delle saline: tutte specie alofile, capaci grazie a meccanismi fisiologici molto specializzati, di resistere ad elevate concentrazioni di sale.
Su accumuli di Posidonia depositati dal mare lungo le coste si può rinvenire la Calendula maritima, piantina erbacea con capolini gialli presente esclusivamente nella Sicilia occidentale.
Dove l’acqua salmastra fa sentire meno i suoi effetti si sviluppano il Giunco e l’Inula.
Nelle zone più interne delle isole si sviluppa la macchia mediterranea con specie termofile quali il Lentisco, la Palma nana, il Cisto rosso, l’Asparago pungente.
Sull’Isola Grande e su quella di S. Maria sono stati impiantati alcuni decenni or sono boschetti di Pino d’Aleppo.
A Mozia viene ancora coltivata la Vite, e sulla piccolissima Schola è frequente la Ferula, un’alta pianta erbacea con foglie piumose e grossi fiori gialli.
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