Sale e Saline di Trapani
La litoranea che va da Marsala a Trapani è fiancheggiata dalle Saline. Percorrendo questa via è possibile ammirare la cristallizzazione e la raccolta del sale. Le montagne di sale, parzialmente ricoperte di tegole, costituiscono un mondo suggestivo. Sulle pale dei mulini si applicano le vele; il vento fa girare le ruote che trasferiscono l'acqua da una vasca all'altra, oppure macinano il sale tra le mole di pietra. Le vasche sfruttano l'acqua, ricca di sale, che, per evaporazione, nei mesi più caldi, lascia i cristalli bianchi sul terreno.
Da giugno a settembre, i raccoglitori accumulano il sale in mucchi che vengono poi ricoperti da tegole per impedire che la pioggia riaggreghi i cristalli.
Si ottiene così un sale prodotto secondo metodi artigianali che risalgono ai Fenici, asciugato al sole (senza essere lavato ed essiccato), che mantiene tutte le sue caratteristiche ed è particolarmente ricco di iodio, di fluoro, di potassio, di magnesio.
La cosa migliore, per vedere lo spettacolo delle saline, è salire sulla montagna di Erice, in modo da avere un quadro generale dall’alto. Scendendo, poi, si segue la strada costiera che da Trapani corre parallela alla statale 115, e si entra nella Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco.
Più avanti ci sono Torre Nubia, e poi Salina Grande che, a sua volta, introduce all'altra, spettacolare, area di produzione del sale: la Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone di Marsala. Una laguna di duemila ettari, la più estesa di Sicilia, con quattro isole a proteggerla dal mare aperto.
Prodotto umilissimo, il sale concorre tuttavia alla realizzazione di moltissime specialità tipiche. Ad esempio viene utilizzato nella salatura dei prodotti della bottarga di tonno rosso, tipica dell’isola di Favignana.
Secondo l'esperienza dei preparatori delle uova o delle altre parti del tonno, l'utilizzo del sale marino dà migliori risultati in termini di conservazione e profumo del prodotto ottenuto (bottarga, cuore di tonno, lattume, etc.).
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